Che cos’è il “Common rail” e a che cosa serve?
È una modifica del sistema di alimentazione dei motori diesel.
In pratica consiste in un condotto unico (“Common rail” = rampa comune) che collega una pompa a iniezione ad alta pressione a una serie di iniettori “intelligenti” a controllo computerizzato, che al momento opportuno immettono l’esatta quantità di combustibile direttamente nella camera di combustione. Lo spray di gasolio è formato da goccioline fini, che bruciano interamente.
Consumi e rumori ridotti. Le perdite sono limitate, dunque il rendimento, rispetto ai diesel tradizionali, migliora: c’è una riduzione dei consumi (12% circa), potenza superiore e una coppia elevata anche a bassi regimi, il che consente di usare marce più alte (che riducono i consumi) a pari capacità di ripresa.
Il Common rail riduce anche il rumore tipico dei diesel. Il sistema è più funzionale per motori di cilindrata superiore ai 2.000 cc: per rendere nel modo migliore, richiede infatti energia costante. A basso numero di giri, un motore poco potente fatica di più per mantenere il Common rail a pressione costante.
Fino alla metà degli anni 90 l’iniezione dei motori diesel era effettuata perlopiù con pompe meccaniche, prima in linea e poi rotative, che provvedevano sia alla creazione della pressione necessaria per aprire lo spillo dell’iniettore e immettere così il gasolio sia alla dosatura del combustibile. Tale sistema non consente di modulare al meglio l’iniezione di gasolio, premessa indispensabile per abbattere i consumi e le emissioni inquinanti. Dopo anni di studi, agli inizi degli anni 90 il Centro Ricerche Fiat di Orbassano (TO) cedette alla Robert Bosch i diritti del common rail, che aveva ideato e inizialmente sviluppato. Lo specialista tedesco completò la messa a punto del sistema, che fu applicato per la prima volta sull’Alfa Romeo 156 1.9 Jtd del 1997.
Come funziona. L’innovativo impianto d’iniezione rivoluziona il concetto utilizzato fino ad allora, mutuando la tecnica dei sistemi per i motori a benzina: una pompa (meccanica) porta ad alta pressione il gasolio in un condotto comune (common rail) da cui si dipartono i singoli iniettori. Quest’ultimi non sono passivi, come quelli tradizionali, che si aprono quando ricevono il gasolio in pressione, ma attivi, perché l’immissione del combustibile è controllata da un’elettrovalvola comandata da una centralina elettronica. Ciò consente di calibrare con grande precisione l’iniezione, che può anche essere compiuta in più fasi, a vantaggio delle emissioni e della silenziosità di funzionamento del motore.
Filtri o catalizzatori. Inoltre, la flessibilità del sistema consente di mettere in atto gestioni particolari dell’iniezione, come quelle legate alla rigenerazione dei filtri antiparticolato o ai catalizzatori ad accumulo per gli NOx. Grazie alle sue doti, il common rail si è imposto sia sui vecchi sistemi meccanici sia sui complessi sistemi con iniettori pompa, utilizzati dal 1998 al 2007 sulle diesel del gruppo Volkswagen. Dagli iniziali 1.300 bar la pressione d’iniezione è salita fino a sfiorare la soglia dei 2.000 bar e si prevede di arrivare sino a 2.500.
Tratto dalla fonte: Focus – Scienze – Quattroruote componenti auto Common Rail.